Il participio predicativo serve ad integrare il significato del verbo della reggente. Può essere in rapporto con il soggetto o con il complemento oggetto, con i quali concorda in caso, genere e  numero. Non è mai preceduto dall’articolo.

Il participio predicativo normalmente si trova in nominativo, se il verbo della reggente e il participio hanno lo stesso soggetto, in accusativo se il participio predicativo si riferisce al complemento oggetto. In alcuni casi il predicativo si trova in genitivo o in dativo, secondo la reggenza dei verbi.

In italiano si traduce con un infinito semplice o preceduto da “di, a, nel” se il predicativo si riferisce al soggetto, con una proposizione infinitiva oggettiva se il predicativo si riferisce al complemento oggetto.

Il participio predicativo è retto da numerosi verbi:

  • verbi che indicano percezioni o sensazioni, ὁράω “vedo”, ἀκούω “sento”, γιγνώσκω “conosco”, μανθάνω “apprendo”, εὑρίσκω “trovo”;
  • verbi che indicano inizio, continuazione e cessazione, ἄρχομαι “inizio”, διατελέω “continuo”, παύομαι “smetto”;
  • verbi che indicano stati d’animo e sentimenti, χαίρω “mi rallegro”, ἀλγέω “mi addoloro”, αἰσχύνομαι “mi vergogno”, ἄχθομαι “mi adiro”;
  • verbi che indicano un modo di agire, superiorità o inferiorità, εὖ ποιέω “faccio bene”, κακῶς ποιέω “faccio male”, κρατέω “sono superiore”, ἡττάομαι “sono inferiore”;
  • verbi che indicano comunicazione, λέγω “dico”, ἀγγέλλω “annuncio”, ἐρωτάω “domando”.

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