TraduzioniCategoria: LatinoSvetonio – De vita Caesarum – Divus Iulius – XIX
Rina ha chiesto 7 anni fa

E duobus consulatus competitoribus, Lucio Lucceio Marcoque Bibulo, Lucceium sibi adiunxit, pactus ut is, quoniam inferior gratia esset pecuniaque polleret, nummos de suo communi nomine per centurias pronuntiaret. Qua cognita re optimates, quos metus ceperat nihil non ausurum eum in summo magistratu concordi et consentiente collega, auctores Bibulo fuerunt tantundem pollicendi, ac plerique pecunias contulerunt, ne Catone quidem abnuente eam largitionem e re publica fieri. Igitur cum Bibulo consul creatur. Eandem ob causam opera ab optimatibus data est, ut provinciae futuris consulibus minimi negotii, id est silvae callesque, decernerentur. Qua maxime iniuria instinctus omnibus officiis Gnaeum Pompeium adsectatus est offensum patribus, quod Mithridate rege victo cunctantius confirmarentur acta sua; Pompeioque Marcum Crassum reconciliavit veterem inimicum ex consulatu, quem summa discordia simul gesserant; ac societatem cum utroque iniit, ne quid ageretur in re publica, quod displicuisset ulli e tribus.

Svetonio – De vita Caesarum – Divus Iulius – XIX
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Rina ha risposto 7 anni fa

Essendo due i competitori al consolato, Lucio Lucceio e Marco Bibulo, legò a se Lucceio pattuendo che egli, poiché era inferiore per prestigio e potente per ricchezza, promettesse alle centurie suo denaro a nome di entrambi. Saputa questa cosa, gli ottimati, – li aveva presi il timore che non ci fosse nulla che quello non avrebbe osato nella somma carica con un collega concorde e consenziente –  consigliarono a Bibulo di promettere altrettanto; e parecchi contribuirono con il denaro. Neppure Catone negò che quella elargizione fosse utile allo Stato. Dunque fu eletto console insieme a Bibulo. Per lo stesso motivo gli ottimati si diedero da fare, affinché ai futuri consoli fossero assegnate province di minore incombenza, cioè di boschi e sentieri. Infiammato profondamente da tale ingiuria, seguì assiduamente con ogni impegno Gneo Pompeo che era in urto con i senatori, poiché dopo che fu vinto il re Mitridate ratificò con ritardo le sue opere; e riconciliò con Pompeo Marco Crasso, vecchio avversario dal consolato, che avevano ricoperto insieme in grande discordia; e intraprese un’alleanza  con entrambi, affinchè nulla si facesse nello Stato, che fosse dispiaciuto ad alcuno dei tre.

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