Rina ha chiesto 7 anni fa
Reliquit filium omnibus gentis soae procul dubio praeferendum. Is inter conscios Caesarianae necis quamquam insons damnatus lege Pedia, cum ad Cassium Brutumque se propinqua sibi cognatione iunctos contulisset, post utriusque interitum classem olim commissam retinuit, auxit etiam, nec nisi partibus ubique profligatis M. Antonio sponte et ingentis meriti loco tradidit. Solusque omnium ex iis, qui pari lege damnati erant, restitutus in patriam amplissimos honores percucurrit, ac subinde redintegrata dissensione civili, eidem Antonio legatus, delatam sibi summam imperii ab iis, quos Cleopatrae pudebat, neque suscipere neque recusare fidenter propter subitam valitudinem ausus, transiit ad Augustum et in diebus paucis obiit, nonulla et ipse infamia aspersus. Nam Antonius eum desiderio amicae Serviliae Naidis transfugisse iactavit.
Rina ha risposto 7 anni fa
Lasciò un figlio che fuor di dubbio superò tutti quelli della sua famiglia. Egli, sebbene innocente, fu condannato secondo la legge Pedia tra i complici dell’uccisione di Cesare; essendosi recato presso Cassio e Bruto, uniti a lui da una stretta parentela, dopo la morte di entrambi mantenne la flotta un tempo affidatagli, anzi l’accrebbe, e non si arrese spontaneamente ad Antonio, con motivo di grande merito, se non quando il partito fu sconfitto ovunque. Il solo di tutti tra quelli che erano stati condannati al pari secondo la legge, ritornato in patria ricoprì cariche molto importanti; e in seguito ripresa la guerra civile, luogotenente dello stesso Antonio, non osando né assumere né rifiutare risolutamente, a causa di un’improvvisa malattia, il sommo comando offerto a lui stesso da quelli che si vergognavano di Cleopatra, passò dalla parte di Augusto e entro pochi giorni morì, anche lui macchiato da qualche infamia. Infatti Antonio diffuse la voce che egli avesse disertato per amore dell’amante Servilia Naide.
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