In puero statim corporis animique dotes exsplenduerunt, magisque ac magis deinceps per aetatis gradus; forma egregia et cui non minus auctoritatis inesset quam gratiae, praecipuum robur, quamquam neque procera statura et ventre paulo proiectiore; memoria singularis, docilitas ad omnis fere tum belli tum pacis artes. Armorum et equitandi peritissimus, Latine Graeceque, vel in orando vel in fingendis poematibus, promptus et facilis ad extemporalitatem usque; sed ne musicae quidem rudis, ut qui cantaret et psalleret iucunde scienterque. E pluribus comperi, notis quoque excipere velocissime solitum, cum amanuensibus suis per ludum iocumque certantem, imitarique chirographa quaecumque vidisset, ac saepe profiteri maximum falsarium esse potuisse.
Subito nel fanciullo si segnalarono le doti del corpo e dell’animo e sempre di più poi con l’avanzare dell’età: un corpo eccellente in cui era presente non meno autorevolezza che grazia, una robustezza straordinaria, nonostante una statura non alta e un addome un po’ più sporgente; una singolare memoria, un’attitudine verso quasi ogni arte sia della guerra che della pace. Espertissimo di armi e del cavalcare, pronto e abile nel parlare latino e greco o nel comporre versi, persino verso l’improvvisazione; ma neanche inesperto di musica, tanto che cantava e suonava la cetra piacevolmente e abilmente. Ho saputo da parecchi che era solito anche stenografare rapidissimamente, gareggiando per gioco e per scherzo con i suoi amanuensi, e che provava ad imitare qualunque scrittura e che spesso si diceva che sarebbe potuto essere un sommo falsario.
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