Catullo è il più importante rappresentante della poesia neoterica e il più noto tra i poetae novi, appellativo che Cicerone attribuisce, in tono sprezzante, a un gruppo di poeti romani vissuti nel I secolo a.C., portatori di un nuovo modo di fare poesia.

Nacque a Verona, nella Gallia Cisalpina, intorno all’84 a.C. da una famiglia piuttosto agiata (Cesare, amico del padre, fu ospitato nella sua casa). Fu educato nella città natia e intorno ai vent’anni si trasferì a Roma, dove conobbe e frequentò personaggi di spicco, sia politici (Cornelio Nepote, Gaio Memmio, Asinio Pollione) che letterati (Cinna, Calvo, Ortensio Ortalo).

Nel 57 a.C. giunse in Bitinia, al seguito del propretore Gaio Memmio; in occasione di tale viaggio visitò la tomba del fratello sepolto nella Troade, tema cui è rivolto il carme CI.

Un evento fondamentale nella vita di Catullo fu l’incontro con Clodia, da identificare con la Lesbia dei suoi componimenti, secondo la precisa testimonianza di Apuleio. Clodia era la sorella del tribuno Publio Clodio Pulcro e moglie di Quinto Cecilio Metello, console nel 60 a.C., donna corrotta e dissoluta, secondo il ritratto fornito da Cicerone nell’orazione Pro Caelio. Catullo derivò lo pseudonimo “Lesbia” dall’isola di Lesbo, luogo d’origine della poetessa greca Saffo.

Catullo morì sui trent’anni dopo il 55 a.C.

Catullo – Vita
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