Livio Andronico nacque forse a Taranto intorno al 280 a.C.
Della sua vita si hanno scarse notizie, se non che, secondo la tradizione, fu condotto come schiavo a Roma da Livio Salinatore, nel 272 a.C., in occasione della conquista di Taranto. A Roma divenne liberto, conservando il suo nome greco come cognomen (Andronico) e assumendo come nomen (Livio) quello del suo ex padrone. Nell’Urbe svolse l’attività di grammaticus, insegnando latino e greco ai giovani patrizi, e di scrittore di tragedie e commedie, di cui talvolta fu anche attore.
Nel 240 a.C., ai ludi scaenici, fu rappresentata una sua opera teatrale; ignota resta l’identità di tale opera.
Nel 207 a.C., durante la seconda guerra punica, all’ormai affermato poeta venne commissionata la composizione di un partenio (“canto delle fanciulle”) in onore di Giunone, per scongiurare il pericolo cartaginese. Dopo la vittoria dei Romani, Livio Andronico ottenne grandi onori, con la concessione di poter abitare presso il Tempio di Minerva sull’Aventino. Presso questo stesso tempio, inoltre, fu istituito il collegium scribarum histrionumque, il “collegio degli autori e degli attori”.
Verso la fine della sua vita Livio Andronico si dedicò alla traduzione in latino dell’Odissea omerica.
Morì qualche anno prima del 200 a.C., forse nel 204 a.C.

Livio Andronico – Vita
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