L’accento, sempre presente sulle parole greche, può essere:

  • acuto (´);
  • grave (`);
  • circonflesso (῀).

Sui dittonghi l’accento si colloca sulla seconda vocale, ma si pronuncia come se si trovasse sulla prima.

Secondo la legge del trisillabismo, l’accento può cadere solo sulle ultime tre sillabe della parola.
L’accento acuto può cadere su tutte e tre le ultime sillabe, l’accento circonflesso sulle ultime due sillabe, l’accento grave solo sull’ultima sillaba.

A seconda del tipo di accento e di dove esso cade le parole assumono nomi diversi.
Se l’accento acuto cade:

  • sull’ultima sillaba, la parola è detta ossìtona;
  • sulla penultima sillaba, la parola è detta parossìtona;
  • sulla terzultima sillaba. la parola è detta proparossìtona.

Se l’accento circonflesso cade:

  • sull’ultima sillaba, la parola è detta perispòmena;
  • sulla penultima sillaba, la parola è detta properispòmena.

L’accento grave, usato in sostituzione di quello acuto, può cadere solo sulle parole ossìtone.

Alcune piccole parole, dette proclitiche ed enclitiche, non recano l’accento e sono dette àtone.

Esistono alcune semplici regole per il posizionamento dell’accento:

  • l’accento è sempre acuto sulle sillabi brevi;
  • l’accento acuto sulla terzultima sillaba può cadere solo se l’ultima sillaba è breve;
  • l’accento sulla penultima sillaba lunga è acuto se anche l’ultima sillaba è lunga;
  • l’accento sulla penultima sillaba lunga è circonflesso se l’ultima sillaba è breve.

2 pensieri su “Accento

  • 31 Maggio 2017 alle 2:02
    Permalink

    Ha un senso quello che scrivete:
    “L’accento grave, usato in sostituzione di quello grave…”?
    Oppure è semplicemente un refuso?
    Grazie per un cortese chiarimento e comunque, complimenti!
    Angelo

  • 7 Ottobre 2017 alle 10:43
    Permalink

    Ciao Angelo, grazie per la tua segnalazione.
    Il refuso è stato corretto.

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