L’accusativo è il caso del complemento oggetto e di tutto ciò che ad esso si riferisce (attributo, apposizione, complemento predicativo dell’oggetto).
L’accusativo dell’oggetto può essere:
- esterno;
- interno.
L‘accusativo dell’oggetto esterno si riscontra con i verbi transitivi.
L’accusativo dell’oggetto interno si ha quando il complemento oggetto deriva dalla radice stessa del verbo o quando esprime un significato già insito nel verbo.
L’accusativo può esprimere le seguenti funzioni logiche:
- di relazione;
- estensione;
- distanza;
- tempo continuato;
- età.
Alcuni verbi determinano l’utilizzo del doppio accusativo, che può essere:
- doppio accusativo del complemento oggetto e del predicativo dell’oggetto;
- doppio accusativo della persona e dell’oggetto.
Il primo si ha con i verbi appellativi, elettivi, estimativi, effettivi nella forma attiva (καλέω “chiamo”, νομίζω “ritengo”, αἰρέω “eleggo”).
Il secondo si ha con i verbi che significano “insegnare, domandare, nascondere, privare, ricordare” (διδάσκω, αἰτέω, κρύπτω, ἀναμιμνήσκω).