Il nominativo è il caso del soggetto e di tutto ciò che ad esso si riferisce, in particolare l’attributo, l’apposizione, la parte nominale e il complemento predicativo del soggetto.

In greco, come in latino, esiste il costrutto del doppio nominativo. Si trova quando il soggetto (nominativo) è accompagnato da un complemento predicativo del soggetto (nominativo) o dal nome del predicato (nominativo). Hanno il doppio nominativo i:

  • verbi copulativi (εἰμί “sono”, δοκέω “sembro”, φαίνομαι “appaio”, etc.);
  • verbi estimativi, appellativi ed elettivi nella forma passiva (νομίζομαι “sono ritenuto”, ὁνομάζομαι “sono chiamato”, αἰροῦμαι “sono eletto”, etc.).

I verbi che significano “sembrare, apparire” (δοκέω, φαίνομαι, etc.) e “essere detto” (λέγομαι, etc.), quando reggono una proposizione infinitiva, possono avere una costruzione personale o una costruzione impersonale.

Nella costruzione personale il verbo concorda con il soggetto al nominativo. Hanno questa costruzione anche alcuni aggettivi (ἄξιος “opportuno”, ἀναγκαῖος “necessario”, δῆλος “evidente”, δίκαιος “giusto”).

Nella costruzione impersonale il verbo, alla terza persona singolare, regge un’infinitiva con soggetto all’accusativo e verbo all’infinito.

Il nominativo può avere anche una funzione esclamativa e una funzione vocativa. Ha una funzione esclamativa quando il nominativo è preceduto o meno dall’interiezione . Ha una funzione vocativa quando il nominativo è preceduto dall’interiezione .

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