Le proposizioni consecutive sono subordinate complementari che indicano la conseguenza di ciò che si è espresso nella proposizione reggente.

In greco si rendono con:

  • ὥστε, ὡς + indicativo o infinito, (in correlazione con οὕτως, οὕτω, ὥδε (così), τοιοῦτος (tale), τοσοῦτος (tanto);
  • οἷος, ὅσος + infinito, (in correlazione con τοιοῦτος (tale), τοσοῦτος (tanto);
  • proposizione relativa impropria + indicativo.

Quando si utilizza l’infinito, se il soggetto della consecutiva è uguale a quello della reggente, si omette, se è diverso, si pone in accusativo.

Se la consecutiva è negativa reca μή oppure οὐ.

Hanno valore consecutivo le seguenti espressioni:

  • οἷος εἰμι + infinito, “sono capace di”;
  • οἷον ἐστι + infinito, “è possibile che”;
  • ἐφ’ ᾧ, ἐφ’ ᾧτε + infinito, “a patto che”.

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