Le proposizioni interrogative indirette sono subordinate che esprimono una domanda o un dubbio in forma indiretta.
Per quanto riguarda i verbi, vengono utilizzati gli stessi tempi e modi delle interrogative dirette; in dipendenza da un tempo storico, però, si può trovare anche l’ottativo obliquo.
Pemane anche la stessa classificazione in:
- semplici, quando sono formate da una sola proposizione;
- disgiuntive, quando sono formate da due o più proposizioni che si scludono a vicenda.
Le interrogative indirette semplici sono introdotte da pronomi, aggettivi o avverbi interrogativi oppure dalle particelle interrogative εἰ, ἐάν, ἤν.
Le interrogative indirette disgiuntive sono introdotte dalle seguenti particelle interrogative:
- primo membro: πότερον (πότερα)
- secondo membro: ἤ
- primo membro: εἴτε
- secondo membro: εἴτε
- primo membro: ἤ
- secondo membro: ἤ
- primo membro: εἰ
- secondo membro: ἤ
Per la forma abbreviata dell’interrogativa indiretta disgiuntiva (“o no”) si utilizzano ἤ οὔ oppure ἤ μή.
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