L’indicativo è il modo della realtà e dell’oggettività. La sua negazione è οὐ o un composto.

L’imperfetto (coniugato solo all’indicativo) può rendere il cosiddetto falso condizionale. Siccome in greco non esiste il condizionale come modo, per rendere azioni che sarebbe o sarebbe stato opportuno compiere si utilizza l’imperfetto. Le espressioni più frequenti sono:

  • ἐξῆν, παρῆν, ἐνῆν, οἷόν τε ἦν, sarebbe (sarebbe stato) possibile;
  • δίκαιον, καλὸν, ἄξιον, εἰκὸς, δυνατὸν, ἀναγκαῖον, αἰσχρὸν, καιρὸς ἦν, sarebbe (sarebbe stato) giusto, bello, opportuno, verosimile, possibile, necessario, turpe, l’occasione adatta;
  • (ἐ)χρῆν, ἔδει, sarebbe (sarebbe stato) necessario, bisognerebbe;
  • προσῆκε, sarebbe (sarebbe stato) conveniente;
  • προαιρετέον, σκεπτέον, πειστέον ἦν, si dovrebbe (si sarebbe dovuto) preferire, considerare, ubbidire.

L‘indicativo indipendente viene utlizzato nelle proposizioni enunciative ed interrogative.

L’indicativo di un tempo storico insieme ad ἄν può esprimere nelle proposizioni indipendenti:

  • irrealtà nel presente e nel passato: ἄν e imperfetto se l’azione è irrealizzabile nel presente, ἄν e aoristo indicativo (o imperfetto per indicare un’azione durativa) se l’azione è irrealizzabile nel passato;
  • possibilità non realizzata nel passato: ἄν e imperfetto;
  • potenzialità nel passato: ἄν e imperfetto o ἄν e aoristo indicativo;
  • azione iterativa (che si ripete) nel passato: ἄν e imperfetto o ἄν e aoristo indicativo.

L’indicativo di un tempo storico preceduto da εἴθε, εἰ γάρ, εἰ, ὡς, ἀλλά esprime una proposizione desiderativa (“voglia il cielo che”, “magari”), ovvero un desiderio ritenuto irrealizzabile; in particolare si utilizza l’imperfetto per un desiderio irrealizzabile nel presente, l’aoristo indicativo per un desiderio non realizzato nel passato.

Per l’indicativo nelle frasi subordinate vedi Sintassi del Periodo.

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