Le proposizioni completive introdotte da ut sono chiamate anche completive “di fatto” perchè affermano una corcostanza di fatto; seguono le norme generali della consecutio temporum.

La loro negazione è ut non.

Si costruiscono con:

  • ut + congiuntivo.

Sono introdotte da:

  • verbi che indicano accadimento come fit ut, accidit ut, evenit ut “accade che”, fieri potest ut “può capitare che”, etc.;
  • verbi che indicano una conseguenza o un risultato come efficitur ut, sequitur ut, accedit ut “ne deriva che”, etc.;
  • alcune espressioni formate dal verbo sum e un pronome, un aggettivo, un sostantivo o un avverbio come meum est ut “è caratteristica mia che”, mirum est ut “è meraviglioso che”, consuetudo est ut “è abitudine che”, satis est ut “è sufficiente che”, etc.

Un pensiero su “Proposizione completiva introdotta da ut

  • 9 Dicembre 2020 alle 18:42
    Permalink

    Volevo segnalare (suppongo sia un errore di battitura) la parola Corcostanza, nella prima frase: Le proposizioni completive… perché affermano una corcostanza di fatto;

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