TraduzioniCategoria: LatinoArnobio – Contro i pagani – Liber III – XLI
Rina ha chiesto 7 anni fa

Possumus, si videtur, summatim aliquid et de Laribus dicere, quos arbitratur vulgus vicorum atque itinerum deos esse ex eo quod Graecia vicos cognominat lauras. In diversis Nigidius scriptis modo tectorum domumque custodes, modo Curetas <ait> illos, qui occultasse perhibentur Iovis aeribus aliquando vagitum, modo Digitos Samothracios, quos quinque indicant Graeci Idaeos Dactylos nuncupari. Varro similiter haesitans nunc esse illos Manes et ideo Maniam matrem esse cognominatam Larum, nunc aerios rursus deos et heroas pronuntiat appellari, nunc antiquorum sententias sequens Larvas esse dicit Lares, quasi quosdam genios et functorum animas mortuorum.

Arnobio – Contro i pagani – Liber III – XLI
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Rina ha risposto 7 anni fa

Possiamo, se si ritiene giusto, parlare brevemente anche un po’ dei Lari, che il popolo ritiene essere gli dei dei quartieri e delle strade; da tal cosa in Grecia chiamano le strade “laure”. In diversi scritti, Nigidio (dice) che quelli sono ora custodi dei tetti e delle case, ora Cureti (si racconta che questi una volta celarono il pianto di Giove con oggetti metallici), ora Digiti Samotraci, che i Greci rivelano di chiamare i “cinque Idoei Dattili”. Varrone, come esitando, una volta (sostiene) che quelli sono i Mani e dunque che la madre dei Lari era stata chiamata Mania, un’altra volta di nuovo (sostiene) che sono dei del cielo e riferisce di chiamarli eroi, un’altra volta dice che, seguendo le opinioni degli antichi, i Lari sono Fantasmi, quasi come una sorta di geni tutelari dei defunti e spiriti dei morti.

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