TraduzioniCategoria: LatinoI malefici della maga Circe
stefania ha chiesto 6 anni fa

Circe, Solis et Persae nymphae filia, Aeetae Colchorum regis soror, veneficiorum perita fuit. Regem Sarmatarum, cui nupserat, veneno necavit et eius regnum occupavit, sed cum crudelius imperaret, ab incolis pulsa est et in Italiam profugit. Hic Scyllam, puellam a Glauco amatam, cum fontem, quo illa se lavare solebat radicibus herbisque nocentibus inquinavisset, in monstrum marinum commutavit. Nam dea, Glauci amore incensa, implacabile in puellam odium conceperat. Ulixem autem, post Troiam deletam mari errantem, hospitio excepit eiusque socios, quos in sues commutaverat, in pristinam formam restituit. Postremo cum a Pico, Latinorum rege, quem adamabat, repulsa esset, tanto odio exarsit ut eum in avem sui nominis transformaverit.

I malefici della maga Circe
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Rina ha risposto 6 anni fa

Circe, figlia del Sole e della ninfa Perse, sorella di Eeta re degli abitanti della Colchide, fu esperta di sortilegi. Uccise con il veleno il re dei Sarmati, che aveva sposato, e occupò il suo regno, ma, poiché governava troppo crudelmente, fu cacciata dagli abitanti e fuggì in Italia. Qui trasformò Scilla, la fanciulla amata da Glauco, in mostro marino, perché aveva inquinato con radici e erbe nocive la fonte dove quella era solita lavarsi. Infatti la dea, infiammata dall’amore di Glauco, aveva concepito un odio implacabile verso la fanciulla. Invece accolse Ulisse con ospitalità, dopo che, distrutta Troia, aveva errato per mare, e ricollocò i suoi compagni, che aveva trasformato in maiali, nella forma originaria. Infine, essendo stata respinta da Pico, re dei Latini che amava appassionatamente, si accese di tanto odio che lo trasformò per il suo nome in uccello.

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