TraduzioniCategoria: LatinoLucano- Pharsalia, 1. 13-40.
Vale ha chiesto 7 anni fa

Heu, quantum terrae potuit pelagique parari
hoc quem civiles hauserunt sanguine dextrae!
Unde venit Titan, et nox ubi sidera condit,
quaque dies medius flagrantibus aestuat horis,
et qua bruma rigens ac nescia vere remitti
astringit Scythico glacialem frigore pontum;
sub iuga iam Seres, iam barbarus isset Araxes,
et gens si qua iacet nascenti conscia Nilo.
Tum, si tantus amor belli tibi, Roma, nefandi,
totum sub Latias leges cum miseris orbem,
in te verte manus: nondum tibi defuit hostis.
At nunc semirutis pendent quod moenia tectis
urbibus Italiae lapsisque ingentia muris
saxa iacent nulloque domus custode tenentur
rarus et antiquis habitator in urbibus errat,
horrida quod dumis multosque inarata per annos
Hesperia est desuntque manus poscentibus arvis,
non tu, Pyrrhe ferox, nec tantis cladibus auctor
Poenus erit; nulli penitus descendere ferro
contigit; alta sedent civilis vulnera dextrae.
Quodsi non aliam venturo fata Neroni
invenere viam magnoque aeterna parantur
regna deis caelumque suo servire Tonanti
non nisi saevorum potuit post bella gigantum:
iam nihil, o Superi, querimur, scelera ista nefasque
hac mercede placent; diros Pharsalia campos
impleat et Poeni saturentur sanguine manes;
ultima funesta concurrant proelia Munda.

Lucano- Pharsalia, 1. 13-40.
1 Risposte
Rina ha risposto 7 anni fa

Oh, quanto di terra e di mare poteva essere conquistato
con questo sangue che le mani destre dei buoni cittadini hanno versato!
Da dove sorge il Titano, e dove la notte nasconde le stelle,
e dove il mezzogiorno arde nelle ore infuocate,
e dove l’inverno rigido e incapace di concedersi alla primavera
serra il mare glaciale con il freddo scitico;
sotto il giogo sarebbero già passati i Seri, già il barbaro Arasse,
e il popolo, se esiste, che sa dove nasce il Nilo.
Allora, o Roma, se in te c’è tanta brama di una guerra indegna,
quando sotto le leggi latine avrai posto il mondo intero,
contro di te rivolgi la mano: non ancora ti è mancato il nemico.
Ma adesso che le mura tra le case in rovina rischiano di cadere
nelle città d’Italia e grossi massi giacciono tra pareti crollate
e le case non sono protette da alcun custode
e che un raro abitante si aggira tra le antiche città,
e che l’Esperia è irta a causa dei rovi e perché non arata per anni
e mancano le braccia ai campi imploranti,
non tu, feroce Pirro, sarai responsabile di tante sciagure,
né il Cartaginese; a nessuna arma è toccato di scendere così in profondità:
si conficcano profonde le ferite della mano del cittadino.
Che se i fati non hanno travato altra strada
al futuro Nerone, e che a caro prezzo si preparano gli eterni regni per gli dei,
e il cielo non poté servire il suo Tonante
se non dopo le guerre dei feroci giganti,
ormai, o dei Superi, non lamentiamo nulla: questi stessi crimini e misfatti
sono giusti per questa ricompensa: Farsalo i campi funesti
riempia e gli dei cartaginesi siano saziati con il sangue;
nella funesta Munda abbiano luogo le ultime battaglie.

Risposta perLucano- Pharsalia, 1. 13-40.