TraduzioniCategoria: LatinoSvetonio – De vita Caesarum – Divus Augustus – II
Rina ha chiesto 7 anni fa

Ea gens a Tarquinio Prisco rege inter minores gentis adlecta in senatum, mox a Servio Tullio in patricias traducta, procedente tempore ad plebem se contulit, ac rursus magno intervallo per Divum Iulium in patriciatum redit. Primus ex hac magistratum populi suffragio cepti C. Rufus. Is quaestorius CN. et C. procreavit, a quibus duplex Octaviorum familia defluxit conditione diversa. Siquidem Gnaeus et deinceps ab eo reliqui omnes functi sunt honoribus summis. At Gaius eiusque posteri, seu fortuna seu voluntate, in equestri ordine constiterunt usque ad Augusti patrem. Proavus Augusti secundo Punico bello stipendia in Sicilia tribunus militum fecit Aemilio Papo imperatore. Avus municipalibus magisteriis contentus abundante patrimonio tranquillissime senuit. Sed haec alii; ipse Augustus nihil amplius quam equestri familia ortum se scribit vetere ac locuplete, et in qua primus senator pater suus fuerit. M. Antonius libertinum ei proavum exprobrat, restionem e pago Thurino, avum argentarium. Nec quicquam ultra de paternis Augusti maioribus repperi.

Svetonio – De vita Caesarum – Divus Augustus – II
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Rina ha risposto 7 anni fa

Quella gens, attirata in senato tra le gentes minori dal re Tarquinio Prisco, poi trasferita tra i patrizi da Servio Tullio, trascorso del tempo fu rimandata nella plebe e di nuovo dopo un ampio periodo di tempo ritornò al patriziato grazie al Divo Giulio. Gaio Rufo, per primo in questa (famiglia), ottenne una magistratura per voto del popolo. Egli, ex questore, generò Gneo e Caio, dai quali la famiglia degli Ottavi si divise in due rami, di condizione diversa, giacchè Gneo e tutti gli altri dopo di lui esercitarono le cariche più alte; Caio invece e i suoi posteri, o per sorte o per volere, restarono nell’ordine equestre fino al padre di Augusto. Il bisavolo di Augusto, durante la seconda guerra punica, militò come tribuno militare in Sicilia sotto il comandante Emilio Papo. Il nonno, contento di cariche municipali, invecchiò in modo molto tranquillo con un ricco patrimonio. Ma queste cose (le raccontano) gli altri; Augusto stesso scrive di sè niente di più di essere disceso da una famiglia equestre, antica e ricca, e nella quale il primo senatore fu suo padre. Marco Antonio gli rinfaccia un bisavolo liberto, un cordaio dal borgo di Turi, un nonno banchiere. Non ho trovato nessun altra cosa sugli antenati paterni di Augusto.

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