TraduzioniCategoria: LatinoSvetonio – De vita Caesarum – Divus Augustus – IV
Rina ha chiesto 7 anni fa

Decedens Macedonia, prius quam profiteri se candidatum consulatus posset, mortem obiit repentinam, superstitibus liberis Octavia maiore, quam ex Ancharia, et Octavia minore item Augusto, quos ex Atia tulerat. Atia M. Atio Balbo et Iulia, sorore C. Caesaris, genita est. Balbus, paterna stirpe Aricinus, multis in familia senatoriis imaginibus, a matre Magnum Pompeium artissimo contingebat gradu functusque honore praeturae inter vigintiviros agrum Campanum plebi Iulia lege divisit. Verum idem Antonius, despiciens etiam maternam Augusti originem, proavum eius Afri generis fuisse et modo unguentariam tabernam modo pistrinum Ariciae exercuisse obicit. Cassius quidem Parmensis quadam epistola non tantum ut pistoris, sed etiam ut nummulari nepotem sic taxat Augustum: “Materna tibi farina est ex crudissimo Ariciae pistrino: hanc finxit manibus collybo decoloratis Nerulonensis mensarius”.

Svetonio – De vita Caesarum – Divus Augustus – IV
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Rina ha risposto 7 anni fa

Dopo che si allontanò dalla Macedonia, prima di potersi presentare come candidato al consolato, morì di morte improvvisa, lasciando i figli Ottavia maggiore che aveva avuto da Ancaria, e Ottavia minore e ancora Augusto che (aveva avuti) da Azia. Azia nacque da Marco Azio Balbo e da Giulia, sorella di Gaio Cesare. Balbo, di Aricia per stirpe paterna, con molti ritratti senatori in famiglia, era in strettissimo rapporto di parentela da parte di madre con Pompeo Magno e dopo aver esercitato la carica di pretore (fu) tra i vigintiviri (che) divise secondo la legge Giulia l’agro campano tra la plebe. In verità lo stesso Antonio, disprezzando anche l’origine materna di Augusto, gli rinfaccia che il suo bisavolo fosse di origine africana e si era occupato ora di una bottega di essenze profumate ora di un mulino ad Ariccia. Cassio Parmense certamente in una lettera critica così Augusto come il nipote non solo di un mugnaio ma anche di un cambiavalute: “La tua farina materna deriva da un mulino molto rozzo di Ariccia; la impastò con le mani sporche di denaro un cambiavalute di Nerulo”.

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