TraduzioniCategoria: LatinoSvetonio – De vita Caesarum – Divus Iulius – VI
Rina ha chiesto 7 anni fa

Quaestor Iuliam amitam uxoremque Corneliam defunctas laudavit e more pro rostris. Et in amitae quidem laudatione de eius ac patris sui utraque origine sic refert: “Amitae meae Iuliae maternum genus ab regibus ortum, paternum cum diis immortalibus coniunctum est. Nam ab Anco Marcio sunt Marcii Reges, quo nomine fuit mater; a Venere Iulii, cuius gentis familia est nostra. Est ergo in genere et sanctitas regum, qui plurimum inter homines pollent, et caerimonia deorum, quorum ipsi in potestate sunt reges.” In Corneliae autem locum Pompeiam duxit Quinti Pompei filiam, L. Sullae neptem; cum qua deinde divortium fecit, adulteratam opinatus a Publio Clodio, quem inter publicas caerimonias penetrasse ad eam muliebri veste tam constans fama erat, ut senatus quaestionem de pollutis sacris decreverit.

Svetonio – De vita Caesarum – Divus Iulius – VI
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Rina ha risposto 7 anni fa

Da questore lodò secondo la tradizione dai Rostri la zia paterna Giulia e la moglie Cornelia, che erano defunte. Inoltre durante l’elogio della zia paterna circa la doppia origine di lei e di suo padre, così riferì: “ La stirpe materna di mia zia Giulia discende dai re, quella paterna è congiunta con gli dei immortali. Infatti da Anco Marzio derivano i Marzii Re e tale nome ebbe la madre.; da Venere i Giulii, della cui stirpe è la nostra famiglia. C’è dunque nella discendenza anche la sacralità dei re, che moltissimo hanno autorità tra gli uomini, e la venerazione degli dei, sotto il cui potere sono gli stessi re”. Inoltre al posto di Cornelia sposò Pompeia, figlia di Quinto Pompeo, nipote di L. Silla; poi divorziò da lei, credendo che fosse stata condotta all’adulterio da Publio Clodio: correva una voce tanto fondata che egli fosse giunto fino a lei in vesti femminili durante pubbliche cerimonie che il senato decretò un’inchiesta per sacrilegio.

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