TraduzioniCategoria: LatinoSvetonio – De vita Caesarum – Vitellio- IV
Rina ha chiesto 7 anni fa

Vitellius L. filius imperator natus est VIII. Kal. Oct., vel ut quidam VII. Id. Sept., Druso Caesare Norbano Flacco cons. Genituram eius praedictam a mathematicis ita parentes exhorruerunt, ut pater magno opere semper contenderit ne qua ei provincia vivo se committeretur, mater et missum ad legiones et appellatum imperatorem pro afficto statim lamentata sit. Pueritiam primamque adulescentiam Capreis egit inter Tiberiana scorta, et ipse perpetuo spintriae cognomine notatus existimatusque corporis gratia initium et causa incrementorum patri fuisse; sequenti quoque aetate omnibus probris contaminatus, praecipuum in aula locum tenuit, Gaio per aurigandi, Claudio per aleae studium familiaris, sed aliquanto Neroni acceptior, cum propter eadem haec, tum peculiari merito, quod praesidens certamini Neroneo cupientem inter citharoedos contendere nec quamvis flagitantibus cunctis promittere audentem ideoque egressum theatro revocaverat, quasi perseverantis populi legatione suspecta, exorandumque praebuerat.

Svetonio – De vita Caesarum – Vitellio- IV
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Rina ha risposto 7 anni fa

L’imperatore Vitellio, figlio di Lucio, nacque otto giorni prima delle calende di ottobre o come alcuni (dicono) sette giorni prima delle Idi di settembre, sotto i consoli Druso Cesare e Norbano Flacco. I genitori si spaventarono del suo oroscopo fissato dagli astrologi così che il padre si sforzò sempre molto affinché, lui vivente, non gli fosse assegnata qualche provincia e la madre, sia quando inviato presso le legioni sia quando acclamato imperatore pianse subito come per una situazione triste. Trascorse la fanciullezza e la prima adolescenza a Capri tra le amanti di Tiberio, e lui stesso bollato con il duraturo soprannome di cinedo; si ritenne che la concessione del corpo fosse stato l’inizio e la causa dei successi del padre. Anche durante il periodo successivo macchiato da azioni vergognose di ogni tipo, mantenne un posto di primo piano a corte; gradito a Gaio nell’arte di condurre il carro, a Claudio per la passione dei dadi, ma soprattutto più caro a Nerone sia per queste stesse cose sia per merito personale, poiché presiedendo ai Ludi Neroniani, desiderando (Nerone) gareggiare tra i citaredi e, sebbene tutti lo sollecitassero, non osando promettere di farlo e perciò uscito dal teatro, (Vitellio) l’aveva richiamato e, quasi assunta l’ambasciata del popolo che insisteva, lo aveva presentato per farsi supplicare.

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