Il periodo ipotetico indipendente è formato da una proposizione subordinata condizionale detta protasi e da una proposizione principale detta apodosi. La condizionale esprime la condizione necessaria per cui si verifichi quanto espresso nella proposizione reggente.

Il periodo ipotetico può essere distinto in:

  • periodo ipotetico dell’obiettività o della realta o di 1° tipo: quando la condizione espressa nella protasi è vera e tale è anche la conseguenza dell’apodosi;
  • periodo ipotetico dell’eventualità o della possibilità o di 2° tipo: quando la condizione e la conseguenza sono ritenute possibili;
  • periodo ipotetico dell’irrealtà  o dell’impossibilità o di 3° tipo: quando la condizione è considerata impossibile o non realizzata nel passato.

Le condizionali sono introdotte da si (se), si forte (se per caso), si modo (se solo), si quidem (se è vero che), quodsi (e se), sin autem (se invece).

Le negazioni più ricorrenti sono nisi (se non) per negare l’intera proposizione, si non (se non) per negare un solo elemento della proposizione.

Per quanto riguarda l’utilizzo dei verbi:

  • periodo ipotetico di 1° tipo
    • apodosi: tutti i modi delle proposizioni indipendenti (indicativo, imperativo, congiuntivi indipendenti);
    • protasi: tempi dell’indicativo (se il soggetto è indeterminato, la protasi può recare anche il congiuntivo);
  • periodo ipotetico di 2° tipo
    • apodosi e protasi: congiuntivo presente se la possibilità potrebbe verificarsi nel presente o nel futuro, congiuntivo perfetto se la possibilità potrebbe verificarsi nel passato;
  • periodo ipotetico di 3° tipo
    • apodosi e protasi: congiuntivo imperfetto per l’irrealtà nel presente, congiuntivo piuccheperfetto per l’irrealtà nel passato.

Il periodo ipotetico di 2° tipo può recare l’indicativo nell’apodosi nei seguenti casi:

  • in presenza dei verbi possum, deveo, volo, oportet opus/necesse/longum est, etc.;
  • in presenza della coniugazione perifrastica passiva.

Il periodo ipotetico di 3° tipo può recare l’indicativo nei seguenti casi:

  • in presenta dei verbi possum, deveo, volo, oportet opus/necesse/longum est, etc.;
  • in presenza delle coniugazioni perifrastiche attiva e passiva;
  • con paene (per poco non, quasi) seguito dal perfetto indicativo;
  • con il piuccheperfetto indicativo quando si vuole esprimere un’azione che stava lì lì per accadere, ma è sopraggiunto un imprevisto che ha cambiato la situazione.

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