TraduzioniCategoria: GrecoPlutarco – Vita di Cicerone 15.1-3, La congiura di Catilina viene svelata
Patrizia ha chiesto 7 anni fa

Οὐ πολλῷ δ’ ὕστερον τούτων ἤδη τῷ Κατιλίνᾳ τῶν ἐν Τυῤῥηνίᾳ στρατευμάτων συνερχομένων καὶ καταλοχιζομένων, καὶ τῆς ὡρισμένης πρὸς τὴν ἐπίθεσιν ἡμέρας ἐγγὺς οὔσης, ἧκον ἐπὶ τὴν Κικέρωνος οἰκίαν περὶ μέσας νύκτας ἄνδρες οἱ πρῶτοι καὶ δυνατώτατοι Ῥωμαίων, Μᾶρκος τε Κράσσος καὶ Μᾶρκος Μάρκελλος καὶ Σκιπίων Μέτελλος, κόψαντες δὲ τὰς θύρας καὶ καλέσαντες τὸν θυρωρόν, ἐκέλευον ἐπεγεῖραι καὶ φράσαι Κικέρωνι τὴν παρουσίαν αὐτῶν.

ἦν δὲ τοιόνδε· τῷ Κράσσῳ μετὰ δεῖπνον ἐπιστολὰς ἀποδίδωσιν ὁ θυρωρός, ὑπὸ δή τινος ἀνθρώπου κομισθείσας ἀγνῶτος, ἄλλας ἄλλοις ἐπιγεγραμμένας, αὐτῷ δὲ Κράσσῳ μίαν ἀδέσποτον. ἣν μόνην ἀναγνοὺς ὁ Κράσσος, ὡς ἔφραζε τὰ γράμματα φόνον γενησόμενον πολὺν διὰ Κατιλίνα καὶ παρῄνει τῆς πόλεως ὑπεξελθεῖν, τὰς ἄλλας οὐκ ἔλυσεν, ἀλλ’ ἧκεν εὐθὺς πρὸς τὸν Κικέρωνα, πληγεὶς ὑπὸ τοῦ δεινοῦ καί τι καὶ τῆς αἰτίας ἀπολυόμενος, ἣν ἔσχε διὰ φιλίαν τοῦ Κατιλίνα.
βουλευσάμενος οὖν ὁ Κικέρων ἅμ’ ἡμέρᾳ βουλὴν συνήγαγε, καὶ τὰς ἐπιστολὰς κομίσας ἀπέδωκεν οἷς ἦσαν ἐπεσταλμέναι, κελεύσας φανερῶς ἀναγνῶναι. πᾶσαι δ’ ὁμοίως τὴν ἐπιβουλὴν ἔφραζον.

Plutarco – Vita di Cicerone 15.1-3, La congiura di Catilina viene svelata
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Rina ha risposto 7 anni fa

Non molto tempo dopo, quando i soldati di Catilina stavano già confluendo in Etruria e si stavano arruolando, ed essendo vicino il giorno stabilito per l’attacco, giunsero nella casa di Cicerone intorno alla mezzanotte i primi e i più potenti uomini  tra i Romani, Marco Crasso, Marco Marcello e Scipione Metello. Dopo aver bussato alle porte e convocato il portinaio, gli chiesero di svegliare Cicerone e di informalo della loro presenza. Erano lì per questo motivo.
Dopo cena, il portinaio portò a Crasso delle lettere, consegnate da uno sconosciuto. Erano indirizzate a persone diverse e una, senza firma, era per Crasso stesso. Crasso lesse solamente questa lettera e poiché il suo messaggio gli diceva che ci sarebbero stati molti spargimenti di sangue a causa di Catilina e lo esortavano a lasciare la città, non aprì le altre, ma si diresse immediatamente da Cicerone, terrorizzato dal pericolo, e cercando di liberarsi da accuse a causa della sua amicizia con Catilina. Cicerone, dunque, dopo aver deciso, convocò il senato a inizio giornata, e dopo aver portato le lettere, le aveva date alle persone cui erano state mandate, con l’ordine di leggerle ad alta voce. Tutte allo stesso modo svelarono la congiura.

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