TraduzioniCategoria: LatinoSvetonio – De vita Caesarum – Galba- I
Rina ha chiesto 7 anni fa

Progenies Caesarum in Nerone defecit; quod futurum, compluribus quidem signis, sed vel evidentissimis duobus apparuit. Liviae, olim post Augusti statim nuptias Veientanum suum revisendi, praetervolans aquila gallinam albam ramulum lauri rostro tenentem, ita ut rapuerat, demisit in gremium; cumque nutriri alitem, pangi ramulum placuisset, tanta pullorum suboles provenit, ut hodieque ea villa ad Gallinas vocetur, tale vero lauretum, ut triumphaturi Caesares inde laureas decerperent; fuitque mox triumphantibus, illas confestim eodem loco pangere; et observatum est, sub cuiusque obitum arborem ab ipso institutam elanguisse. Ergo novissimo Neronis anno et silva omnis exaruit radicitus, et quidquid ibi gallinarum erat interiit; ac subinde tacta de caelo Caesarum aede, capita omnibus simul statuis deciderunt, Augusti etiam sceptrum e manibus excussum est.

Svetonio – De vita Caesarum – Galba- I
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Rina ha risposto 7 anni fa

Con Nerone terminò la dinastia dei Cesari; che ciò sarebbe avvenuto fu reso manifesto certamente da parecchi segni, ma da due particolarmente evidenti. Un tempo, subito dopo le nozze di Augusto, tornando a visitare Livia la villa di Veio, mentre un’aquila volava, le lasciò cadere in grembo una gallina bianca che teneva nel becco un ramoscello d’alloro, così come l’aveva afferrata; avendo deciso di far allevare il volatile e di piantare il ramoscello, ne derivò una discendenza tanto grande di polli che ancora oggi quella villa è detta “alle Galline”, e il boschetto di alloro tanto grande che i Cesari da allora ne strappavano le foglie per celebrare i trionfi. E si diffuse l’usanza che dopo aver trionfato piantassero subito in quello stesso luogo altre piante; e si osservò che poco prima della morte di ciascuno l’albero piantato da quello stesso seccava. Ebbene, nell’ultimo anno di Nerone, anche tutto il boschetto inaridì dalle radici, e quante galline là vi erano morirono. E poco dopo essendo stato colpito da un fulmine il tempio dei Cesari, caddero contemporaneamente le teste a tutte le statue ed anche lo scettro fu strappato dalle mani di Augusto.

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